Un offertorio laico di oggetti, simboli e immagini: così si è presentata la performance di Simone Valsecchi, andata in scena nella sala Zeus del Museo Archeologico “Griffo”, nel cuore della Valle dei Templi di Agrigento, nell’ambito delle iniziative di Agrigento Capitale della Cutlura 2025.
Sei attori hanno dato voce e corpo al suo mondo visionario, immerso in una grande bolla trasparente: un automa formale che porta con sé morte e violenza, e che si oppone alla bellezza e alla conoscenza. Ma alla fine ne viene sconfitto, trasformandosi in una scultura vivente, sotto lo sguardo del Telamone che domina la sala.
“Mi avete dato la possibilità di entrare nel Sancta Sanctorum del museo Griffo, dove i miei piccoli oggetti diventano simboli della necessità di sostenere la cultura, l’unica che può liberarci dalla violenza quotidiana”, ha dichiarato Simone Valsecchi.
La performance, presentata giovedì 2 ottobre, non si esaurisce nello spazio della rappresentazione. Trova infatti una nuova vita nel Museo della seconda scelta, i depositi del Griffo che custodiscono migliaia di reperti normalmente accessibili solo ad archeologi e studiosi.
Da mercoledì 8 ottobre, invece, questo luogo speciale – la sala Francesco Sinatra – accoglierà gli oggetti di scena di “H – I Am I”: a partire dalla lunga veste nera coperta da 2.654 conchiglie, cucite una per una dall’artista a memoria di ciascun migrante scomparso in mare da gennaio a oggi. Accanto alla veste, altri oggetti – ognuno carico di significato – entrano in dialogo con il tempo e lo spazio che li circondano.
Il progetto di Valsecchi, tra quelli fondanti del dossier di Agrigento Capitale Italiana della Cultura, è un viaggio visionario in un universo che appare surreale, queer e parallelo, ma che riflette con forza l’oggi. Ci sono galleggianti e giubbotti di salvataggio con scene rivisitate degne di una ceramica attica, sculture e installazioni come il teschio che rende omaggio al Teatro e, insieme, alla ricerca.
La mostra sarà visitabile dall’8 al 26 ottobre, ogni lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 14:30 alle 17:30, e nei sabati 11, 18 e 25 ottobre dalle 9:30 alle 12:30.
L’ingresso è libero ma contingentato: non più di cinque persone per volta, accompagnate dal personale del Museo. Basta presentarsi al botteghino del Griffo e chiedere di poter visitare la mostra.
Dorotea Rizzo








































