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Mer, 12 Nov 2025
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Contraffazione in Italia: allarme per un fenomeno in crescita

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Negli ultimi anni la Guardia di Finanza e le altre autorità hanno intensificato i controlli anti contraffazione in tutta Italia. Ad esempio in vista di Halloween, proprio nei giorni scorsi, sono stati sequestrati decine di migliaia di costumi, maschere e addobbi privi delle informazioni di sicurezza obbligatorie. Dietro queste operazioni punta e accusa un mercato illecito di vaste dimensioni. Il Rapporto IPERICO 2023 del Ministero dello Sviluppo Economico, basato su dati di Guardia di Finanza e Dogane, rileva che tra il 2008 e il 2022 in Italia sono stati effettuati 223.000 sequestri per contraffazione, per un totale di 631 milioni di pezzi sottratti al mercato illecito, con un valore stimato di quasi 6 miliardi di euro. Solo nel 2022 si contano 15.425 sequestri (in aumento dell’8% rispetto al 2021), per 13,5 milioni di pezzi (–56% sul 2021) e un valore stimato di 57,6 milioni di euro (+2%). Si tratta dunque di un fenomeno in crescita, che vede concentrazione territoriale e settoriale: ad es. Lombardia e Lazio risultano prime per numero di sequestri e valore del carico illecito nel 2022.

Nel contesto europeo, l’Italia gioca un ruolo di prim’ordine. L’EUIPO segnala che nel 2022 in tutta l’UE sono stati sequestrati circa 86 milioni di articoli contraffatti (valore stimato >2 miliardi di €), quasi il 78% dei quali intercettato all’interno del mercato interno. L’Italia da sola rappresenta oltre il 50% del volume complessivo degli articoli sequestrati e circa il 33% del loro valore stimato. In altre parole, su cento prodotti falsi intercettati nell’UE, oltre cinquanta erano destinati all’Italia. Le categorie più colpite in Europa sono i giocattoli, materiale da imballaggio, sigarette, CD/DVD (insieme oltre il 72% del totale). A livello economico si stima che il commercio globale di beni contraffatti provochi all’Italia perdite di vendite comprese fra l’1% e il 2% del PIL, ossia decine di miliardi di euro all’anno. La stessa OCSE rilevava nel 2018 che la vendita illegale di falsi costringe le imprese a vendite mancate di oltre 25 miliardi a fronte di un PIL italiano di circa 1.600 miliardi.

Prodotti destinati ai minori

L’abusivismo e la contraffazione puntano spesso su beni destinati ai bambini: giocattoli, gadget, costumi e articoli scolastici rappresentano una fetta rilevante dei sequestri. Il Rapporto IPERICO evidenzia che fra gli articoli più frequentemente contraffatti e intercettati dalle forze dell’ordine figurano proprio i giocattoli (dalle figurine ai giochi elettronici) e i prodotti cartotecnici per la scuola (gadget, quaderni, pennarelli, ecc.).

Ad esempio, nel settembre 2025 la Finanza di Napoli ha sequestrato oltre 1,5 milioni di giocattoli non sicuri (mancanza di certificati CE). Molti di essi riproducevano abusivamente personaggi di cartoni famosi, attirando i bambini con marchi “amichevoli” ma sconosciuti ai genitori. Nei sequestri sono ricompresi anche 10.000 cosmetici contraffatti, a loro volta richiamanti personaggi delle serie animate. Queste cifre illustrano la portata del rischio: i beni per l’infanzia contraffatti mettono in pericolo la salute dei bambini (piccole parti staccabili, materiali tossici nei colori/plastiche, batterie non sicure).

I dati ufficiali segnalano dunque un drammatico paradosso: oggetti in apparenza innocui ma destinati ai più piccoli spesso ignorano ogni standard di sicurezza. Le indagini delle forze dell’ordine testimoniano come molte delle merci sequestrate siano state importate da Paesi con scarsi controlli e rifilate ai consumatori italiani in banchi improvvisati o negozi non autorizzati.

Prodotti del comparto elettronica

Anche l’elettronica di consumo è bersaglio di falsari senza scrupoli. L’OECD nota che, in valore assoluto, i prodotti elettronici (dai telefoni ai dispositivi ottici) sono fra i beni più contraffatti nel mondo. Il Rapporto OECD “Trade in Counterfeit Goods and the Italian Economy” rileva che nel 2019 nel mercato italiano dei falsi c’erano circa 2,6 miliardi di euro di elettronica ed elettrotecnica contraffatta. Per capirne l’impatto: nel 2019 complessivamente i falsi venduti in Italia valevano 8,7 miliardi, equivalenti al 2,1% delle importazioni nazionali; di questi oltre 2,6 miliardi riguardavano elettronica, illuminazione, ottica e strumenti scientifici.

A livello operativo, sono frequenti i sequestri di caricabatterie, lampadine LED, lampade da tavolo, power bank, smartphone rigenerati o accessori USB fasulli. Ad esempio, una maxi-operazione della Finanza a Napoli (novembre 2016) aveva portato al sequestro di oltre 17.000 lampadine LED vendute con diciture di potenza errate fino al 60%. Analogamente, rilevazioni interne mostrano spesso dispositivi di protezione elettronica (es. batterie auto o stampanti falsificate) che possono portare a cortocircuiti e incendi. Anche se i numeri italiani specifici sui singoli articoli variano, è chiaro che il settore dell’elettronica rappresenta un canale di riciclaggio illecito di grande valore, dove entrano componenti cinesi o turchi con certificazioni CE contraffatte.

Prodotti del comparto moda e accessori

Nel settore moda i falsi sono per lo più capi d’abbigliamento, calzature, borse e gioielleria. Il Rapporto IPERICO mostra che nel 2022 in Italia le categorie merceologiche più sequestrate sono state abbigliamento (37,7% dei casi), accessori moda (24,1%) e calzature (11,6%). Si conferma così la vulnerabilità del “made in Italy” nei settori del tessile e della pelle.

Lo scandalo è esploso anche per noti marchi. Recentemente a Firenze la Finanza ha trovato e sequestrato oltre 3.200 borse contraffatte, con loghi di firme come Dior, Balenciaga, Fendi e altre. Il blitz ha messo in luce una rete di rivenditori, gestiti da cittadini stranieri, che imitava con tecniche sofisticate i dettagli dei prodotti originali. Analoghe operazioni hanno fatto emergere centinaia di migliaia di capi falsi, con le classiche griffe contraffatte di Armani, Gucci, Prada ecc. Nell’insieme, quindi, la filiera moda e lusso patisce fortemente la concorrenza sleale: l’economia legale perde fatturati e posti di lavoro, mentre il consumatore si ritrova prodotti di qualità scadente e senza garanzie.

Impatto economico e confronto col PIL

Il valore complessivo della contraffazione globale e italiana resta difficile da quantificare con precisione, ma gli studi disponibili suggeriscono cifre impressionanti. L’OCSE stima che il traffico mondiale di beni falsi valga oltre 500 miliardi di dollari l’anno (circa il 2,5% delle importazioni globali). Per l’economia italiana si traduce in una forchetta di perdite pari all’1–2% del PIL nazionale, ovvero decine di miliardi di euro all’anno. In termini pratici, ciò significa che un’ampia fetta del nostro PIL, in particolare nel manifatturiero di lusso (moda, gioielli, cibo di alta gamma, ma anche elettromeccanica avanzata), è sottratta alla filiera legale da vendite irregolari. Anche se i sequestri ufficiali (pochi miliardi su un’economia da trilioni) sono solo la punta dell’iceberg, essi riflettono un sommerso ben più grande.

I dati UE confermano questa entità. Come visto, nel 2022 solo i falsi intercettati all’importazione e nel mercato UE avevano un valore stimato di oltre 2 miliardi di euro (con un incremento del 3% sul 2021). Confrontando questo dato con il PIL italiano, che si aggira oggi sui 2.000 miliardi. il controvalore delle merci falsificate trattenute alla frontiera appare ancora contenuto (circa lo 0,1% del PIL). Ma come rilevato dall’OCSE, tali numeri sottostimano l’intera realtà del commercio illecito: se si considerano anche i beni contraffatti già presenti nel mercato interno (illeciti online e street-market) e le vendite non fiscalizzate in Italia, l’ammontare complessivo sfiora appunto le percentuali sopra indicate.

Rischi socio-sanitari e per la sicurezza

Oltre al danno economico, la contraffazione espone la società a seri rischi per la salute e la sicurezza dei consumatori. In genere i falsari ignorano i controlli qualitativi e normativi; di conseguenza materiali pericolosi e difetti di fabbricazione sono all’ordine del giorno. Le autorità sanitarie sottolineano che molti oggetti contraffatti possono arrecare danni diretti alle persone: dall’ingestione di sostanze tossiche presenti nei giocattoli o nei cosmetici, all’ustione da caricabatterie difettosi, alle reazioni allergiche da vestiti realizzati con coloranti vietati.

Un rapporto congiunto OCSE/EUIPO (Dangerous Fakes, 2022) ha evidenziato che tra i prodotti contraffatti più spesso segnalati per rischi sanitari e di sicurezza ci sono profumi, cosmetici, abbigliamento, giocattoli, pezzi di ricambio per auto, oltre a farmaci e alimenti falsi. Per esempio, parti piccole di giocattoli e componenti magnetici possono essere ingeriti dai bambini, causando lesioni interne o soffocamento, mentre batterie contraffatte possono provocare incendi, scosse elettriche o perdite di liquido corrosivo. Nel settore cosmetico, operazioni recenti della Guardia di Finanza in Calabria e Lazio hanno portato al ritrovamento di decine di migliaia di smalti e creme falsi contenenti sostanze riconosciute cancerogene o tossiche per la fertilità, come il trimethylolpropane triacrylate e il benzophenone (vietati dall’UE). Tali prodotti venivano presentati con etichette ingannevoli, inducendo la consumatrice a credere nella loro innocuità.

L’Unione Europea registra inoltre che gran parte dei falsi più pericolosi viaggia tramite e-commerce e spedizioni postali: nel 2017-19 circa il 60% dei sequestri di merci pericolose avveniva dopo acquisti online. Questo facilita l’ingresso di merci contraffatte in casa. In Italia, anche normative come il “Codice del Consumo” richiamano l’attenzione sui rischi sociali di questi beni: da norme ferree sui giocattoli (smaltiti, certificati) fino alla legislazione penale che sanziona la vendita di prodotti non conformi.

La contraffazione in Italia non è solo un illecito economico, ma una vera e propria minaccia alla salute pubblica e all’ordine sociale. Fonti ufficiali (Guardia di Finanza, Agenzia Dogane, UIBM/Mise, EUIPO) indicano tassi crescenti di sequestri e beni pericolosi: il sommerso generato dalle attività criminali incide sui diritti del consumatore, sottrae risorse allo Stato e mette a repentaglio sicurezza e sanità dei cittadini. Contrastare questo fenomeno richiede quindi misure coordinate: dalle campagne di informazione sui rischi sanitari alla stretta sui canali di importazione illegale, passando per l’inasprimento delle pene per i trafficanti.

Roberto Greco

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