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Mer, 12 Nov 2025
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408 miliardi di crediti inesigibili: allo studio maxi discarico e nuova rottamazione

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Abbiamo già parlato di questo grosso problema. Nel bilancio dello Stato ci sono ancora 1.272,9 miliardi di euro (crediti erariali, previdenziali e locali iscritti a ruolo e non pagati), la maggior parte dei quali di difficilissimo, spesso impossibile, recupero.

Con la riforma fiscale, e più precisamente con il Decreto legislativo n. 110 del 29 luglio 2024, si è cercato di trovare una soluzione per rendere più facile il recupero da parte dell’Erario delle somme dovute dai contribuenti morosi. A tale scopo è stata istituita anche un’apposita Commissione Tecnica (art. 7 del citato decreto legislativo) per affinare il sistema e smaltire il “magazzino riscossione” che tanto pesa non solo sul bilancio dello Stato ma anche sul lavoro dei funzionari chiamati a gestire e riscuotere le somme iscritte a ruolo.

Ora la relazione è stata depositata e dalla bozza di tale documento emergono numeri abbastanza allarmanti. Ammontano infatti a 408 miliardi di euro, quasi un terzo del totale, i crediti non più esigibili (principalmente perché riferiti a contribuenti deceduti, falliti o società cancellate dal registro delle imprese).

Di questo ingente ammontare, la Commissione propone un maxi discarico, in pratica la cancellazione del credito erariale. A questo discarico dovrebbe seguire uno stralcio (annullamento automatico) delle cartelle di modestissimo importo ed una ulteriore definizione agevolata degli altri crediti iscritti a ruolo (quelli potenzialmente esigibili), con la previsione – probabilmente in sede di legge di bilancio – di una nuova “rottamazione”, la quinta.

La Commissione, comunque, è andata oltre. Al fine di semplificare e accelerare le azioni di recupero coattivo da parte dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, i Componenti hanno proposto alcune misure abbastanza significative. Hanno ritenuto, infatti, che anche all’Agente della riscossione sia consentito accedere sia ai conti bancari dei contribuenti morosi, sia ai dati emergenti dalle fatture elettroniche, ciò allo scopo di avere la possibilità di conoscere la reale situazione finanziaria del contribuente ed eventualmente l’esistenza di crediti nei confronti di terzi da potere “aggredire” tramite il pignoramento.

La Commissione ha proposto anche altre misure per semplificare l’attività di riscossione, come quella che riguarda un maggiore utilizzo della digitalizzazione, sia per le notifiche, sia per un più efficace controllo delle rateizzazioni, oppure l’eliminazione della comunicazione al contribuente prima di iniziare un’azione esecutiva quando è trascorso più di un anno dalla notifica della cartella di pagamento.

Altra proposta riguarda l’attività degli enti impositori, invitandoli a dare priorità ai controlli che si pensa possano avere esito positivo anche nella fase della riscossione, provvedendo nel contempo a classificare separatamente i crediti erariali secondo il loro grado di possibile recupero, onde facilitare le successive operazioni dell’Agente della riscossione.

Salvatore Forastieri

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