Per anni la menopausa è stata raccontata come una fine, un momento di perdita o di rallentamento. In realtà è una trasformazione naturale, che segna l’inizio di una nuova fase della vita e richiede solo conoscenza, ascolto e strumenti adeguati per essere vissuta bene.
Da questa riflessione nasce la tavola rotonda “Meno pausa più Vita”, che si terrà sabato 18 ottobre, dalle 9:00 alle 13:30, con il contributo incondizionato di Theramex, all’Orto Botanico di Palermo, in occasione della Giornata Internazionale della Menopausa. L’iniziativa, a cura di Michela Taccola, divulgatrice e founder di Menopauseboost APS, nasce per sfatare i falsi miti e promuovere una corretta informazione scientifica sui cambiamenti che accompagnano la menopausa. Il tema scelto a livello mondiale per il 2024, la Lifestyle Medicine, mette al centro l’importanza degli stili di vita e delle strategie terapeutiche nella prevenzione e nella gestione dei disturbi legati a questa fase.
Dopo i saluti e l’introduzione ai lavori, interverranno: il prof. Salvatore Novo, Professore di Malattie dell’Apparato Cardiovascolare UNIPA e Presidente SIC Regione Sicilia; la dr.ssa Franca Nocera, ginecologa esperta in menopausa; la dr.ssa Patrizia Speciale, uroginecologa; la dr.ssa M. Concetta Pandolfo, ginecologa esperta in menopausa; la dr.ssa Cinzia Polo, ginecologa esperta in menopausa; la dr.ssa Antonia Matina, ortopedico; la dr.ssa Cinzia Incandela, medico estetico; il dr. Roberto Indovina, biologo nutrizionista; la dr.ssa Serena Franchini, osteopata.
“La menopausa non è la fine, ma l’inizio di una nuova fase che può essere vissuta con energia e serenità. Nessuna donna deve sentirsi sola”, spiegano le organizzatrici, che invitano a partecipare all’evento gratuito (posti limitati, prenotazione via mail a menopauseboost@hotmail.com).
Per approfondire il tema della tavola rotonda abbiamo intervistato la dottoressa Maria Concetta Pandolfo, ginecologa, oggi dirigente medico all’ospedale Buccheri La Ferla e vicepresidente SIGITE (Società Italiana di Ginecologia della Terza Età).
Dottoressa, qual è il messaggio che vuole lanciare questa giornata?
«Vogliamo sfatare i tabù e riportare la menopausa alla sua normalità. È un passaggio naturale, ma ancora troppo spesso vissuto con paura o vergogna. Non si parla abbastanza di cosa succede al corpo e di quanto, con la giusta attenzione e cura, si possa vivere bene, anzi meglio di prima.»
Come è cambiata oggi la percezione della menopausa rispetto al passato?
«Un tempo arrivava in una fase in cui la donna era già nonna, con una vita più tranquilla. Oggi, invece, le donne di cinquant’anni lavorano, fanno sport, crescono figli piccoli o iniziano nuove relazioni. La società è cambiata e la menopausa non può più essere vista come un punto d’arrivo, ma come una nuova tappa da gestire con consapevolezza.»
Cosa significa “gestire” la menopausa in modo corretto?
«Vuol dire capire che non bisogna rassegnarsi ai sintomi. Le vampate, l’insonnia, la difficoltà di concentrazione, la perdita di tono muscolare o sessuale non sono “normali”, sono segnali di un equilibrio ormonale che si può correggere. Oggi abbiamo a disposizione ormoni bioidentici, più sicuri e affini a quelli che il corpo produce naturalmente. Sono strumenti preziosi, ma devono essere prescritti da specialisti competenti e personalizzati su ogni donna.»
C’è ancora diffidenza verso la terapia ormonale sostitutiva?
«Sì, e spesso per paura infondata. Le donne si preoccupano del rischio oncologico, ma in realtà i dati dicono che il pericolo maggiore non è il cancro al seno: sono le malattie cardiovascolari. È il cuore la prima causa di morte femminile dopo la menopausa. Gli ormoni, quando usati correttamente, proteggono anche il sistema cardiovascolare. Serve informazione, non allarmismo.»
Lei parla spesso di “longevità attiva”. Cosa intende?
«Vivere più a lungo non basta. Bisogna vivere meglio, mantenendo lucidità, energia e relazioni. Il momento cruciale oggi è tra i 50 e i 60 anni: è lì che si gioca il benessere futuro. Ecco perché parliamo di “meno pausa, più vita”. La menopausa non è una sospensione, ma una ripartenza. È il momento di prendersi cura di sé, di nutrirsi bene, fare attività fisica, curare la mente e, se serve, ricorrere alla terapia ormonale.»
C’è anche un tema di formazione dei medici, vero?
«Assolutamente sì. Negli ultimi dieci anni la formazione in endocrinologia femminile è stata quasi dimenticata. Così, persino nell’ambito medico, spesso è possibile riscontrare una certa difficoltà a gestire la menopausa. Dobbiamo colmare questo vuoto, aggiornare i professionisti e spiegare alle donne che non devono accontentarsi. Se qualcosa non va, è giusto chiedere una risposta competente.»
Che ruolo ha la Sicilia in questa sfida?
«Abbiamo più diabete, più obesità e quindi più rischi legati alla menopausa. Per questo la prevenzione è fondamentale. La tavola rotonda all’Orto Botanico nasce proprio per lanciare un messaggio alle donne siciliane: informatevi, chiedete, non accettate come “normale” ciò che vi fa stare male. È tempo di cambiare mentalità.»
Dorotea Rizzo







































