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Mer, 12 Nov 2025
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Microchip e tutela, così funziona il Canile Municipale di Palermo (VIDEO)

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Un presidio di salute, prevenzione e legalità per gli amici a quattro zampe. Il Canile municipale di Palermo, grazie al prezioso aiuto del dirigente veterinario dott. Alessandro Altomare, è oggi un punto di riferimento per la tutela degli animali sul territorio, un luogo dove si intrecciano medicina veterinaria, sensibilità civile e rispetto per la vita.

Dietro i cancelli della struttura, ogni giorno si alternano emergenze, interventi di soccorso, sterilizzazioni e adozioni.Il processo segue diverse strade – spiega Altomare – perché noi eroghiamo prestazioni in pronta reperibilità, quindi in pronto soccorso. I privati cittadini, tramite la Polizia Municipale, segnalano gli animali vaganti rivenuti per strada e vengono condotti qui.”

Il microchip: strumento di tutela

Il primo passo, quando arriva un animale, è sempre l’identificazione. “Nel caso in cui siano sprovvisti di microchip, quindi senza proprietario, – continua il direttore sanitario – vengono sottoposti a profilassi vaccinale e ad accertamenti sierologici. Se invece l’animale è microchippato, consultando la nostra banca dati, riusciamo a risalire al proprietario e lo contattiamo per restituire l’animale.”

Il microchip, obbligatorio per legge, rappresenta infatti lo strumento principale per contrastare l’abbandono e garantire la tracciabilità. Chi non microchippa il proprio cane rischia sanzioni, ma soprattutto espone l’animale a rischi inutili.

Ad oggi, però, una buona notizia: la microchippatura è gratuita per i proprietari. “Siamo in attesa di un decreto attuativo in fase di approvazione, ma attualmente l’impianto del microchip per gli animali di proprietà non ha costi per i cittadini.”

La prevenzione del randagismo

Accanto alle attività di pronto soccorso, il canile si occupa anche di prevenzione del randagismo, attraverso campagne di sterilizzazione. “Effettuiamo sterilizzazioni su gatti e cani randagi – spiega Altomare –. Parliamo di almeno 3.200 ingressi l’anno, quindi un volume piuttosto elevato. Ovviamente, la quantità di gatti è maggiore.”

Un lavoro costante, che non si limita al trattamento medico, ma punta anche alla sensibilizzazione dei cittadini. Il controllo delle nascite è infatti una delle chiavi per gestire in modo etico e sostenibile il fenomeno del randagismo, che a Palermo, come in molte città del Sud, rimane un problema complesso.

Il dottor Altomare ricorda anche come, oltre ai randagi, “una parte degli ingressi riguarda animali padronali che necessitano di cure, oltre a quelli che vengono sottoposti a sterilizzazione. È un lavoro a 360 gradi, che coinvolge l’intera città.”

Una rete di collaborazione

Il Canile municipale non è un’isola. Funziona grazie alla collaborazione tra enti, cittadini e volontari. “La Polizia Municipale è un interlocutore fondamentale – spiega Altomare – perché ci segnala i casi di animali vaganti o in difficoltà. Ma c’è anche il contributo importante delle associazioni animaliste e dei volontari del canile, che spesso ci affiancano nelle campagne di adozione e di informazione.”

L’obiettivo è comune: ridurre il numero degli animali abbandonati e favorire le adozioni responsabili. Il Canile municipale di Palermo si conferma così non solo un luogo di assistenza veterinaria, ma anche un presidio di educazione civica e tutela ambientale.
Un punto di partenza per costruire una città più attenta, più empatica e più giusta, anche verso chi non ha voce.

Samuele Arnone

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