Il 25 settembre ricorre il 46° anniversario dell’assassinio del giudice Cesare Terranova e del maresciallo Lenin Mancuso, medaglia d’oro al valor civile, uccisi dalla mafia nel 1979.
I due, legati da una lunga collaborazione investigativa iniziata nel 1963, avevano condotto inchieste che portarono a processo oltre trecento affiliati di Cosa nostra, tra cui Luciano Liggio, Salvatore Riina e Bernardo Provenzano.
Negli anni Settanta Terranova, nominato procuratore della Repubblica a Marsala, con Mancuso aveva individuato e assicurato alla giustizia l’autore del rapimento e dell’uccisione di tre bambine, noto come il “mostro di Marsala”. Terranova, deputato insieme a Pio La Torre, fu anche tra i firmatari della relazione della Commissione Antimafia che mise in luce i legami tra mafia, politica, finanza e poteri occulti.
Il 25 settembre 1979, mentre si apprestava ad assumere l’incarico di capo dell’Ufficio istruzione del tribunale di Palermo, venne ucciso insieme a Mancuso, che cercò di proteggerlo con il proprio corpo. A quell’atto di coraggio seguì la concessione della medaglia d’oro al valor civile da parte del presidente della Repubblica Sandro Pertini.
In occasione dell’anniversario, giovedì 25 settembre alle 17, al Circolo Unificato dell’Esercito in piazza Sant’Oliva a Palermo, l’Associazione per onorare la memoria delle vittime dimenticate di mafia ha organizzato un concerto-recital con l’esibizione del complesso bandistico del Fante e di musicisti e cantanti lirici.
Andrea Maria Rapisarda Mattarella







































