Ieri mattina il deputato della Lega all’ARS, Vincenzo Figuccia ha convocato una conferenza stampa sulla sicurezza a Palermo a cui hanno preso Sabrina Figuccia, consigliera comunale, ed il vice presidente del consiglio comunale Pino Mancuso, transitato ufficialmente ieri nelle fila del Carroccio. Obbligatorio l’esordio con le condoglianze per la morte di Paolo Taormina “a nome dell’Ars alla famiglia e agli amici del povero ragazzo ucciso sabato notte davanti al suo pub in centro a Palermo”. “In queste ore – ha dichiarato – stiamo seguendo da vicino le interlocuzioni romane in corso fra il sindaco Roberto Lagalla, il presidente della Regione Renato Schifani e il ministro Matteo Piantedosi. Un contesto nel quale abbiamo avanzato anche noi le nostre proposte“. Il piano della Lega, ha ribadito il deputato regionale è “quello di istituire zone rosse all’interno delle aree della movida”.Uno strumento che proprio Piantedosi aveva suggerito già ad agosto, durante il vertice del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza che si svolse in prefettura a Palermo. Definite anche “recinti urbani“, si tratta di misure già adottate in altre città d’Italia, in particolare al Nord, con specifiche ordinanze comunali con cui si individuano aree urbane dove vietare la presenza di soggetti pericolosi con precedenti penali e poterne quindi disporre l’allontanamento, recointi urbani peraltro previsti dal DL Caivano. Figuccia ha proposto inoltre “di vietare l’accesso ai locali a determinati soggetti, con l’inserimento di metal detector per impedire il trasporto di armi nelle aree più sensibili. Elementi a cui si dovrebbe aggiungere un potenziamento dei sistemi di videosorveglianza e degli impianti di illuminazione. Se ci sono aree della città che si sono trasformati in luoghi bui da tempesta perfetta, – ha concluso il deputato Vincenzo Figuccia – non ci si può stupire se quei luoghi diventano teatro di violenza“. E’ stata inoltre evidenziata la necessità di eseguire controlli a tappeto nelle case di quei soggetti legati a vario titolo al mondo della criminalità. Fattore da ricollegare ad un potenziamento consistente delle forze dell’ordine. Anche se, su quest’ultimo punto, Vincenzo Figuccia, è stato molto chiaro. “Non ci accontenteremo di una generica concessione. Vogliamo sapere quanti sono gli agenti messi a disposizione e dove verranno impiegati. Non c’è una soluzione unica. Ma dobbiamo partire dalla consapevolezza che siamo all’anno zero. Si deve ricominciare anche sul fronte della giustizia. Non è pensabile che non ci sia certezza della pena o che le forze dell’ordine non abbiano libertà d’azione“.
Fabio Gigante








































