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Mer, 12 Nov 2025
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Palermo, via Altavilla sott’acqua: rabbia dei residenti e replica di Amap (VIDEO)

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Bastano poche ore di pioggia per trasformare via Altavilla in un lago. I residenti dei pianterreni si ritrovano nuovamente a fare i conti con l’acqua che invade le abitazioni, tra disagi, danni e rabbia crescente.

Eppure, il problema era stato segnalato da tempo e un anno fa gli uffici del Comune avevano persino effettuato un sopralluogo con i dirigenti del settore. In quella circostanza fu annunciata la realizzazione di una griglia di scolo lungo via Thaon de Revel, strada che riversa l’acqua piovana direttamente su via Altavilla. Un’opera semplice ma fondamentale per scongiurare gli allagamenti.

Oggi, dopo dodici mesi, i cittadini si ritrovano nella stessa situazione: nessun cantiere, nessun intervento, soltanto le solite promesse non mantenute.

«Hanno preso nota del problema, ci hanno detto che avrebbero risolto tutto – racconta un cittadino, Alfonso Toralboma non è cambiato nulla. Le prime piogge hanno confermato che siamo stati dimenticati».

La scena si ripete ogni anno: strade impraticabili, famiglie costrette a correre ai ripari, disagi che si sommano a un senso di abbandono sempre più diffuso. Per i palermitani di via Altavilla, l’acqua non è più solo pioggia: è simbolo di inefficienza e immobilismo amministrativo.

I cittadini non hanno più intenzione di aspettare. «Non vogliamo promesse – denunciano – vogliamo fatti. Non è possibile che in una città come Palermo si debba ancora vivere con l’incubo di un acquazzone».

Sulla vicenda interviene anche Giovanni Sciortino, amministratore unico di Amap, che spiega: «Palermo è dotata di un sistema complesso creato tra gli anni ‘70 e ‘80 sulla scorta della realtà del tempo. Per semplificare: la città fu dotata di un’infrastruttura capace di reggere l’urto di una quantità d’acqua pari a tre volte la normale capienza di smaltimento. Una infrastruttura che da tempo necessita di due interventi fondamentali: il Collettore Sud Orientale e il Collettore Nord Occidentale. Entrambe le opere – di pertinenza del Commissario Straordinario Unico per la Depurazione – hanno lo scopo di intercettare le acque allontanandole dagli assi urbani veicolandole al punto di ricezione idrica».

Due opere fondamentali per rendere l’intero sistema adeguato alle esigenze di Palermo. «Il Collettore Sud Orientale – continua Sciortino – è opera principale del sistema fognario di Palermo, opererà nel tratto compreso tra via Uditore e il fiume Oreto per convogliare le acque verso l’impianto di depurazione di Acqua dei Corsari. Il completamento dell’opera permetterà l’allontanamento delle acque meteorologiche intense da zone quali via Basile, Corso Tukory, piazza Indipendenza e piazza Principe di Camporeale. Il completamento del Collettore Nord-Occidentale insisterà, invece, lungo l’asse che comprende viale Strasburgo e Sferracavallo, abbracciando ovviamente anche Mondello. Come si può vedere si tratta proprio delle zone in cui si manifestano i maggiori disagi in presenza di forti precipitazioni».

In attesa di questi interventi, che competono al Commissario Unico per la Depurazione e con il quale l’amministrazione comunale sta operando in sinergia, «abbiamo effettuato interventi di ammodernamento e di miglioria del sistema esistente che tuttavia entra in crisi quando si verificano piogge torrenziali», precisa Sciortino.

Anche sulla gestione delle caditoie, oggetto di polemiche, Sciortino fa chiarezza: «È facilmente comprensibile che non sono le caditoie il problema del mancato deflusso dell’acqua. Peraltro, esse sono perfettamente funzionanti per la parte relativa al sottosuolo che è responsabilità di Amap. L’azienda ha attuato e continuerà ad adottare ogni misura di prevenzione per garantire sicurezza ed evitare incidenti nei punti più critici della città, anche mediante il telecontrollo e i rilevatori di superficie».

Samuele Arnone

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